Mentre ero sotto l’ombrellone, evitando il sole che odio profondamente, ho pensato che in Italia oltre al caldo assurdo ci sono divieti che sono ancora più assurdi! Eccoti una piccola selezione di assurdità giuridiche, come quando a una fiera ti fanno assaggiare pezzetti di formaggio e marmellate varie.
Vita lenta e soprattutto silenziosa
Un mesetto fa, il comune di Specchia (LE) ha emanato un’ordinanza con cui si vietano manifestazioni politiche all’interno del borgo per evitare di intralciare i turisti in vacanza. L’ordinanza recita solennemente che: «… Sino al 30/09/2025 il centro storico […] è interdetto a qualsiasi genere di comizi e/o manifestazioni politiche, esposizioni al pubblico sia esterne sia interne di bacheche volantini e quant’altro sia idoneo a divulgare verso l’esterno attività politica». Un provvedimento del genere ha innescato polemiche e dissenso, qualcosa che, come ha scritto Antonio Della Rocca sul Corriere della Sera, ricorda le scene dei vecchi film di Don Camillo e l’onorevole Peppone. Se non li hai mai visti, la nullafacenza estiva è un buon motivo per farlo.
In ogni caso, è davvero la norma più assurda che tu abbia mai letto?

Partiamo da una delle più belle isole italiane: Capri. Il divieto di girare a torso nudo per le strade è assai frequente nelle zone balneari. Abbastanza singolare invece è il divieto di girare con gli zoccoli di legno: a Capri questo divieto c’è per non recare disturbo ai turisti ed è sanzionato con una multa da €50. A Giardini Naxos invece non c’è, perché io ci sono stato pochi giorni fa, porto gli zoccoli e nessuno mi ha detto niente.
Vietato morire… ma non la canzone di Ermal Meta
Restiamo in tema di silenzio, ma pensiamo al silenzio eterno. A Falciano del Massico, in provincia di Caserta, nel 2012, il sindaco ha approvato un’ordinanza che vieta nientepopodimeno che… La morte! Ovviamente, non pensare che ai poveri parenti del defunto venga applicata una multa, non sarebbe in alcun modo possibile. Perché vietare alla gente di morire? Perché, vista la saturazione del cimitero, si è pensato ad un gesto simbolico e politico, in grado di attirare l’attenzione nazionale su un problema tanto grande in un comune così piccolo.

Facciamo un passo indietro e passiamo dalla morte alla malattia, poi ti prometto che passiamo a qualcosa di più allegro. A Sellia, comune di 400 anime in provincia di Catanzaro, l’allora sindaco Davide Zicchinella ha emanato un’ordinanza con cui si vietava di ammalarsi all’interno del comune. Il tutto, anche qui, per attirare l’attenzione delle autorità competenti, attivare controlli sanitari e, soprattutto, evitare lo spopolamento tipico dei comuni così piccoli.
Ve lo buco ‘sto pallone!
Ora passiamo a un grande classico: vietato giocare a pallone. Per quanto la foto qui sopra sia diventata un meme, i comuni dove i bambini non possono giocare a tedesca
per strada son sempre di più.
Che poi vietarlo in determinate zone e permetterlo in altre, magari più riparate e sicure, non sarebbe un gran problema. Ma sappiamo tutti quanto modificare piccole abitudini, piccole tradizioni, possa incidere nel sentir comune.
E poi ci lamentiamo che i ragazzi abbiano le retine bruciate dal cellulare e che alla Nazionale italiana manchi un centravanti serio dai tempi di SuperMario Balotelli?
A Sorrento niente giocattoli…

Chiudiamo col botto. Nel 2023, l’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola, arrestato il 21 maggio scorso per un giro di mazzette, ha emanato un’ordinanza con cui si vieta l’apertura di sexy shop nel centro città. Secondo il sindaco, questi negozi – e insieme anche i rivenditori di cannabis light – turberebbero la morale, il decoro della città e lederebbero i più giovani. Per questo niente sexy shop vicino a scuole, ospedali, cinema, luoghi di aggregazione, ecc… O, rectius, niente sexy shop a meno di 200m da questi spazi. Tuttavia, viste le dimensioni di Sorrento, conviene portarsi i propri giocattolini direttamente da casa…
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Ho 24 anni e studio giurisprudenza. Mi piacciono la filosofia del diritto, la politica e la pizza würstel e patatine. Ah sì, mi piace anche scrivere.
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