Dal manga che mescola alieni e occulto agli strani avvistamenti nei cieli americani: un viaggio tra l’occulto, la nostalgia degli anni ‘50 e il mistero contemporaneo degli oggetti volanti.
L’occulto di DanDaDan e il revival alieno
Se non hai mai letto DanDaDan, fermati subito. Seriamente, vai a leggerlo. Questo manga è una centrifuga impazzita di alieni, spiriti e situazioni surreali che ti farà chiedere se il tuo ascendente zodiacale sia stato sorteggiato da un alieno ubriaco o da un fantasma in vena di scherzi.
Ma perché ci interessa tanto? Perché DanDaDan ci ricorda che l’ossessione per gli UFO e il mistero non è roba nuova: ha radici negli anni ‘50, quando gli americani erano più paranoici di un gattino che vede un cetriolo.
Che cos'è DanDaDan?
Creato da Yukinobu Tatsu, DanDaDan è una combinazione irresistibile di azione, suspense e una buona dose di comicità. La trama segue le avventure di due protagonisti improbabili: Momo Ayase, una ragazza che crede fermamente nel sovrannaturale, e Ken Takakura, uno studente ossessionato dagli alieni ma scettico sui fantasmi.
Il duo si ritrova a investigare fenomeni inspiegabili, solo per scoprire che entrambi hanno ragione: gli alieni e i fantasmi esistono eccome, e non si limitano a fare le comparse!

Perché piace così tanto?
L’estetica e il ritmo incalzante della narrazione tengono incollato lo spettatore, rendendo DanDaDan un’opera che spicca nel panorama degli shōnen moderni. È come se l’autore avesse preso il meglio di X-Files, l’energia di JoJo’s Bizarre Adventure e un pizzico di commedia romantica, creando un mix unico e travolgente.
Tra alieni che rapiscono umani per esperimenti bizzarri e spiriti vendicativi che infestano luoghi dimenticati, DanDaDan riesce a catturare un pubblico vasto, dai fan del paranormale a chi cerca semplicemente una storia fuori dagli schemi.
Una cosa è certa: il manga cattura alla perfezione quel fascino perverso per l’ignoto, tra luci misteriose e incontri ravvicinati. Oggi lo chiamiamo binge-watching su Netflix; allora lo chiamavano avvistamento alieno. Il comune denominatore? Il mistero vende, e gli alieni fanno audience.

UFO-mania negli anni ‘50: Quando gli americani avevano troppa fantasia (e CIA)
Gli anni ‘50: un decennio d’oro per le gonne a ruota, i jukebox e la convinzione che ogni luce nel cielo fosse ET che cercava di telefonare a casa. Gli UFO non erano solo un capriccio: erano il modo perfetto per proiettare le ansie della Guerra fredda nei cieli. Ma non tutto era come sembrava. Infatti, spoiler: molti di quegli avvistamenti erano semplicemente aerei sperimentali della CIA. Sì, la stessa CIA che ti fa sospettare anche del tuo tostapane.
Ma gli americani erano affamati di storie aliene. Cinema, fumetti, riviste: tutto contribuiva a creare questa ossessione culturale. Se volete un consiglio, recuperate vecchi film come Ultimatum alla Terra: guardarlo oggi è un po’ come scoprire che il tuo smartphone non può fare il caffè. Delusione, ma anche tanta nostalgia.
Non mi credi? Leggi l’articolo della SwissInfo sui documenti CIA declassificati. Ti garantisco che non guarderai più il cielo allo stesso modo. O forse sì, se hai una scarsa immaginazione.

Dal passato al presente: UFO, droni e altri misteri volanti
E oggi? Beh, oggi gli UFO hanno un problema di branding. Si chiamano UAP (Fenomeni Aerei Non Identificati) perché suona più professionale. Ma non farti ingannare: il mistero è sempre lo stesso. Negli Stati Uniti, negli ultimi anni, si sono verificati numerosi avvistamenti di oggetti volanti, molti dei quali descritti come droni misteriosi che si muovono in modo apparentemente impossibile per la tecnologia convenzionale.
Questi fenomeni non si limitano a zone isolate: intere comunità hanno segnalato luci che si muovono in formazione, con traiettorie che sfidano le leggi della fisica. In Colorado e Nebraska, ad esempio, ci sono stati avvistamenti regolari di droni di grandi dimensioni che sorvolavano campi e centri abitati senza alcuna spiegazione ufficiale.

E lo Stato non fa niente?
Le autorità? Mute o vaghe. Il Dipartimento della Difesa ha lanciato indagini, ma le risposte ufficiali spaziano dal “non lo sappiamo” al “nessun commento”, alimentando ancor di più le teorie del complotto.
A complicare il tutto, ci sono i video declassificati dal Pentagono che mostrano oggetti volanti non identificati ripresi da piloti della Marina. Questi video, chiamati “tic-tac” per la forma degli oggetti, mostrano movimenti e velocità che nessuna tecnologia conosciuta potrebbe raggiungere.
E mentre gli esperti discutono, il pubblico osserva, sospira e, ovviamente, cerca UFO con il cellulare in mano. La caccia al mistero continua e, diciamolo, non c’è nulla di più divertente che guardare il cielo e immaginare l’impossibile.

Il fascino eterno del mistero extraterrestre
Che cosa rende gli alieni così affascinanti? Forse è il fatto che, rispetto a loro, sembriamo sempre l’equivalente cosmico di un reality show trash. O forse è la speranza che ci sia qualcosa di più grande, qualcosa che non capiamo. Come il funzionamento del Wi-Fi.
Che si tratti di DanDaDan, degli avvistamenti di droni o del vicino di casa con l’hobby dei fuochi d’artificio, una cosa è chiara: non siamo pronti a lasciare andare il sogno di non essere soli nell’universo. E, in fondo, va bene così. Perché anche se gli UFO non fossero veri, il divertimento sta tutto nell’immaginarli. Come direbbe il caro vecchio Fox Mulder: “Voglio crederci”. Anche se la CIA mi dice che erano solo loro. Ma dai, quanto è noioso credergli?
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