Ecco quello che è stato per una decina d’anni Balotelli per il mondo calcistico, lo sono per il mondo intero, da millenni, gli ebrei. Un popolo vessato ed odiato, ma anche il gruppo etnico messianico per antonomasia. Ma andiamo con ordine. O proviamone a darne uno.

UNA COLPA MILLENARIA

C’è un motivo per il quale l’occidente cristiano ha da sempre fatto gravare sulle genti di Israele: il deicidio. Aver mandato nostro signore sulla croce è la grande colpa di cui gli avi del buon Bibi si macchiano, ed il motivo per il quale l’antisemitismo è stato così radicato nelle società europee.

Chiaramente questo stereotipo comportò delle prese di posizione da parte delle autorità dell’epoca. Già nel 1215, con il IV Concilio Lateranense, papa Innocenzio impose alle comunità ebraiche d’Europa la segregazione fisica e sociale. Gli ebrei non potevano vivere in contesti non urbani. Questa posizione preludeva alla comunità israelita l’accesso alla terra, e di conseguenza impedì loro di coltivare ed allevare.

Se dunque le ghettizzate collettività di tradizione giudea erano costrette a vivere entro le mura cittadine, dove avevano sede i mercati, ed erano altresì impossibilitate a possedere beni immobili, non restava loro che il settore dei servizi. Ben presto si resero conto che il servizio più remunerativo era “vendere valuta”, ambito nel quale diventarono presto monopolisti: ai cristiani era infatti vietato vendere denaro, attività fortemente biasimata nei vangeli. Ebbe così inizio la loro grande tradizione finanziaria. Allo stesso tempo sul fuoco dell’antisemitismo venne buttata la benzina dell’odio verso il creditore.

Diciamo che sta questione del processo a Gesù è durata forse un po' troppo.

ESSERE EBREO NELL'ETÀ MODERNA E CONTEMPORANEA

Nonostante la rivoluzione francese e la secolarizzazione moderna abbiano migliorato le condizioni di vita di coloro i quali non potevano mangiare maiale, gli ebrei non riuscirono mai ad essere pienamente integrati nella vita sociale.

Sono numerosi i casi di antisemitismo che testimoniano un radicato odio nei confronti di chi preferiva Mosè a Gesù. Si pensi al caso di Edgardo Mortara in Italia, o al più celebre caso Dreyfus. Nel mentre il figlio di un rabbino tedesco, tale Karl Marx, aveva teorizzato un sistema filosofico e politico sovversivo ed anticapitalista.

In Europa fra il secondo Ottocento e il primo Novecento, l’antisemitismo era ormai sistemico, per una serie di motivi facilmente comprensibili in contesti super nazionalisti:

  • Gli ebrei erano una nazione nella nazione, con lingua e culto diverso;
  • Erano stereotipatamene ritenuti i responsabili delle crisi economiche globali, essendo spesso, per tradizione impiegati nella finanza;
  • L’immancabile accusa di deicidio;
  • Erano il gruppo etnico da cui ebbe origine il comunismo.

Il sionismo

La risposta a tutto quest’odio da parte delle società civili europee fu il sionismo. Molte famiglie ebraiche economicamente emancipate svilupparono una teoria nazionalista secondo la quale quelle genti vessate in tutto l’occidente cristiano avrebbero dovuto lottare per un proprio stato nazionale, un’idea sostanzialmente meglio nota con il termine sionismo.

A finanziare questo progetto vi erano i capitali finanziari di una borghesia economicamente potente, ma etnicamente marginalizzata: nascono così le lobby ebraiche.  Questo progetto risulterà vincente, ma avrà un prezzo ben preciso, in termini di capitale umane: la Shoah.

Solo infatti dopo la morte di grandissima parte della popolazione ebraica europea, i governi occidentali decisero di accontentare il progetto sionista, tutti consapevoli di aver contribuito ideologicamente al radicamento di un sentimento xenofobo nelle rispettive società civili.

Anche la questione del popolo eletto è andata leggermente oltre.

Dunque le lobby ebraiche...

Le non simpaticissime lobby ebraiche filo-israeliane nazionaliste e sioniste esistono, contribuiscono a finanziare determinati progetti politici sia in ambito di politica internazionale, sia nell’ambito delle politiche nazionali, specialmente negli Stati Uniti, realtà capitalista per eccellenza.

Tuttavia così come esistono questi gruppi sionisti esistono gruppi lobbistici che il sabato lavorano ugualmente: le mafie, le agenzie di credito bancario, le aziende petrolifere o high-tech, chiunque possa controllare lo spostamento di ingenti somme di capitale può a tutti gli effetti influire sulle politiche globali.

Ecco a te Bibi che prova a controllare il planisfero a capo di una lobby di carciofari alla giudea e sparafalafel.

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