La santificazione di Carlo Acutis è solo la punta dell’iceberg di un nuovo clima culturale che si respira nella Curia, fatto di PS2 a rischio reliquia, mascotte in pieno stile Sanrio e show di droni a cura dei tecnoligarchi.

Con l’arrivo del postmodernismo, la Chiesa cattolica (e solo di questa parleremo) venne attanagliata dalla contraddizione tra la tradizione millenaria da una parte e gli aggiornamenti della modernità capitalista dall’altra: nel Dopoguerra il paese più cattolico del Mondo entrò nella sfera d’influenza americana e questo comportò inevitabili cambiamenti culturali.

Grazie all’avvento del cinema americano e della televisione popolare, il tarlo dello zio Sam non smise mai di rosicchiare i mobili della Santa Sede, che per decenni fu attanagliata in uno spinosissimo dibattito: è guerra o cooperazione con i nuovi mezzi di comunicazione?

Leone XIV firma una BMW R18 Transcontinental da mettere all'asta per dare in beneficienza il ricavato. (BMW Group PressClub)

Uno spettro si aggira per il Vaticano: lo spettro del digitalismo

Ai tempi della Rivoluzione digitale è inevitabile ricorrere alla digitalizzazione: non può esistere il suo rifiuto totale, può esserci solo l’uso moderato o eccessivo. Eppure, sembra che, soprattutto dal Giubileo 2025 in poi, il Pontificato abbia stretto un grandissimo patto con le nuove tecnologie e la pop culture che ne consegue.

La santificazione di Carlo Acutis mostra in modo lampante il nuovo volto del mondo ecclesiastico: portatile, ostensorio e aureola. La sua icona indossa una modernissima polo rossa, ma con quel drappeggio di rinascimentale memoria.

Proviamo a paragonare allora l’iconografia di Carlo Acutis, primo santo millennial nella storia della Chiesa, a un altro famosissimo santo della seconda metà del ‘900, canonizzato 23 anni prima da Wojtyła: Padre Pio. Due santi radicalmente diversi.

Padre Pio è il santo di un altro periodo: quasi medievale. Se non si conoscesse la sua storia non si direbbe mai che sia vissuto negli anni ‘50, che abbia vissuto le due guerre mondiali e la nascita della Repubblica italiana. Un’aura di distacco storico lo circonda, come se non fosse esistito in un preciso momento della Storia.

Carlo Acutis ha invece un computer in primo piano. Non dimentica i simboli tradizionali, come l’aureola e l’ostensorio, ma è un santo vissuto in un preciso periodo, quando già si usavano i computer e si giocava a Super Mario. Un santo che, invece di un saio senza tempo, indossa una tuta della North Sails.

Nonostante la sua estrazione decisamente benestante, viene raccontato come l’uomo semplice in cui chiunque può immedesimarsi, o almeno tra i gggiovani. Acutis rappresenta un ingombrante paradosso della nostra società: il personaggio in cui può identificarsi solo la classe media bianca, ma che viene venduto come universale e, anzi, a tratti popolare. 

Papa Francesco, già dall’assunzione del nome pontificale, si era impegnato a promuovere una nuova figura della Chiesa che per lui aveva «bisogno di stare in mezzo alla gente». Ecco allora che santificare un quindicenne in tuta potrebbe essere un modo per incentivare questa immagine (il processo di santificazione era stato infatti cominciato dal defunto Pontefice), scegliendo comunque un figlio di finanzieri, un personaggio poco scomodo insomma.

Fiat Lux

La Roma dei Papi commissionava le più grandi opere ai più grandi artisti del tempo: Michelangelo, Raffaello, poi Bernini… dietro non c’era solo l’esigenza edonistica di «possedere qualcosa di bello» o mostrare la grandezza di San Pietro, ma anche quella di celebrare la sua modernità. I nomi assunti dal Palazzo Apostolico erano i più rivoluzionari e travolgenti del tempo e venivano incaricati direttamente dall’élite romana.

A distanza di secoli la Curia non smette di cavalcare le tendenze artistiche ed estetiche del tempo: il 28 ottobre 2024, ancora sotto il Pontificato di Francesco I, l’artista Simone Legno mostra alla stampa l’ormai famosa Luce, mascotte del Giubileo 2025. Capelli celesti, occhioni blu e stile kawaii, insomma, è innegabile che il target  siano tutte quelle generazioni cullate e allattate dagli anime.

(ANSA)

Tokidoki (il brandi di Legno) infatti si autodefinisce un lifestyle brand, cioè un brand che non vende solo prodotti ma valori e ideali. Uno stile di vita per l’appunto. Arrivando ad ottenere nel 2006 una collaborazione con Hello Kitty, cioè Sanrio, che è invece una character licensing company (CLC): un’azienda il cui business è creare e vendere personaggi.

Pur non essendolo dichiaratamente, Tokidoki agisce proprio come una CLC, complice anche l’immediata investitura di Hello Kitty (l’azienda italiana è nata nel 2005), e la Chiesa, che sceglie di essere trattata come tale, si comporta proprio come un nuovo personaggio da essere commercializzato e consumato.

Secondo l’arcivescovo Fisichella, che l’ha presentata, Luce sarebbe in effetti nata «dal desiderio di vivere anche all’interno della cultura pop, tanto amata dai nostri giovani».

Non è una Chiesa per vecchi

Ma se con Bergoglio questi erano piccoli e sporadici tentativi di avere una Chiesa pop e gggiovane, con la sua morte, avvenuta proprio durante il Giubileo, e il passaggio di testimone a Prevost, la musica cambia. Ecco che questa poppizzazione (o PAPizzazione?) della fede prende terreno facendo meta nello sfrenato consumismo del XXI secolo.

Una delle prime operazioni del neoeletto è infatti l’ormai celeberrimo concerto del 13 settembre, Grace for the World, che ha ospitato artisti di ampio respiro, alcuni poco associabili ai valori che la Chiesa normalmente promuove, come i Clipse, esponenti del Cocaine rap, o Karol G, reina del reggaeton, che, come commenta la musicista Andera, «non definirei molto cristiana».

Da un lato è vero che allestire un concerto con una cantante che fa leva sulla sessualità potrebbe lanciare un grande e nobile messaggio: porre fine alla coatta sessuofobia del mondo cattolico. Ma ogni cosa è complessa proprio perché colma di contraddizioni e Karol G canta proprio dove Ormando invoca ancora oggi giustizia.

Il tutto culmina con uno show di oltre 3000 droni: il record dello spettacolo di droni più grande d’Europa è stato realizzato dallo Stato Pontificio. Tutto grazie a Nova Sky Stories e il suo CEO Kimbal Musk, fratello di Elon. Gestire una partnership con un membro della famiglia Musk, che ha supportato la transizione degli USA al tecnofascismo, rende il Vaticano un po’ più simile alle moderne tecnocrazie che all’istituzione simbolica a cui siamo sempre stati abituati.

Ma la domanda che per ora ci possiamo porre è: fino a dove? Stiamo parlando di banali strategie di comunicazione, che sono un nuovo potenziale soft power di piazza San Pietro (sebbene di fatto lo Stato Ecclesiastico campi solo di soft power oggi giorno), o di una vera e propria svolta tecnocratica?

Bastava solo dire “Non so dov’è Emanuela Orlandi” comunque. (@CatholicCassie via X)

Lingua dei Segni Nicaraguense: la Rivoluzione dei sordi

Anni ’80 in Nicaragua: i sordi accedono all’istruzione e nasce dal nulla la…

L’origine dell’uomo performativo

Una nuova specie che vive tra matcha, cuffie a filo e tote bag: l'uomo…

2052: l’Occidente non esiste più

Alla luce del meeting in Alaska tra Trump e Putin, l’Occidente non esiste più.…

“Mamma, papà, sono in televisione!”: il personal brand

Cosa hanno in comune Chiara Ferragni, Elon Musk e Pippo Baudo? Non il conto in…

Lingua italiana: perché dici “feedback” invece di “parere”?

Cosa c’entrano i boomer, i social e i neologismi con la paura che l’italiano…

La Pimpa fa politica

La Pimpa, da icona infantile a simbolo politico ironico e nostalgico, diventa…

La nuova editoria schiava dei social

Il mondo dell'editoria cambia a ritmo di reel: se non vendi in due settimane,…

La propaganda (spiegata con un trend)

Anche il rifiuto è propaganda: ogni scelta ci inserisce in un sistema. Siamo…

Eurovision o Risiko? L’arte è politica

L'Eurovision è l'esempio di come arte e politica si intrecciano. Vince chi sa…

Piangere al novantesimo: la lotta del tifoso

Il calcio smuove gli animi, provoca forti emozioni e a volte fomenta delle vere…

Papa Leone XIV è davvero laureato in matematica?

Il nuovo Papa ha un Bachelor Degree in matematica... ma precisamente, cosa vuol…

Parla come mangi: i dialetti ci dicono chi siamo

I dialetti italiani custodiscono secoli di cultura, tra poesia, teatro e…

Linguaggio inclusivo: la grammatica può cambiare il mondo?


Linguaggio inclusivo, neutro, gender-sensitive: la lingua può davvero cambiare…

Telefonate… geopolitiche: Russia, USA, Europa, Cina

Dalle telefonate con Putin alla trappola a Zelensky, Trump si è preso la scena…

Linguistica e AI: chi comanda davvero?

L’IA è un’enciclopedia turbo, ma senza di noi resta muta. La linguistica è il…

Articoli scientifici? Roba da gatti!

Fisica quantistica e gatti? Sì: F.D.C. Williard, un siamese, ha ben due…

DanDaDan, UFO e fantasmi: l’ossessione per l’ignoto

Gli UFO stimolano il nostro immaginario dagli anni '50. Lo sa bene DanDaDan,…

Il brevetto che ci ha svegliati: nasce l’espresso italiano

19 novembre 1884: un torinese registra il brevetto che avrebbe reso la caffeina…